24 Maggio, 2021 · Chiara

C’è chi definisce le Alpi ‘la corona d’Italia’ o anche lo ‘scudo protettivo’ quindi, volendo continuare metaforicamente, gli Appennini potrebbero essere considerati la ‘spina dorsale’ della nostra penisola; in effetti anche visivamente, inquadrata dall’alto, la catena montuosa degli Appennini ha proprio la forma di una spina dorsale, con le sue tante vette che sembrano vertebre e che si incontrano ben distribuite da Nord a Sud.

Questa ‘linea divisoria naturale’ cade perpendicolarmente da Nord a Sud e divide l’Italia in due versanti, quello orientale o adriatico che da sull’omonima striscia di mare che separa l’italia dai paesi dell’Est europeo, e quello occidentale che affaccia invece sul mar Tirreno, e quindi nel bacino interno del Mediterraneo. Gli Appennini collegano in pratica la Liguria con la Calabria, percorrendo circa 1300 km in verticale ed arrivando a toccare l’Aspromonte, ed offrono al nostro paese scenari davvero incantevoli fatti di biodiversità e condizioni climatiche decisamente ottimali.

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Nascita e storia degli Appennini

Immaginiamo per un attimo un unico grande continente, una improvvisa lacerazione, e l’ingresso delle acque a separarlo in due grandi blocchi, quello africano e quello eurasiatico; detto in parole povere è andata proprio così quando, circa 230 milioni di anni fa, eventi naturali come terremoti, eruzioni vulcaniche, diluvi scatenarono l’inferno sul pianeta Terra, dando inizio a tutta una serie di movimenti e spostamenti dei continenti verso direzioni opposte. Man mano che i continenti proseguivano in questo loro ‘moto separatorio’, dal fondo del mare fuoriuscivano enormi quantità di lava basaltica, eruttata fuori con violenza dalle spaccature sottomarine della crosta terrestre.

Nacque in pratica così, insieme a tante altre, la catena montuosa degli Appennini, che come detto percorre l’Italia perpendicolarmente alla linea dell’equatore e che tocca quasi tutte le regioni dello stivale, Sicilia inclusa. L’unica regione che può vantare una catena montuosa tutta sua è la Sardegna, i cui monti risultano essere ancora più vecchi rispetto sia alle Alpi che agli Appennini, giusto per informazione.

Caratteristiche geofisiche

Lungo i circa 1300 km in cui si sviluppa, la catena montuosa degli Appennini percorre come detto tutta l’Italia, suddividendosi in quattro grandi ‘sezioni’; Appennini Settentrionali, che partono dalla Liguria e si spingono fino alla dorsale Tosco-Romagnola ed alla Repubblica di San Marino, Appennini Centrali, che abbracciano i territori di Umbria, Marche, Abruzzo, e parte del Lazio, e poi abbiamo ancora gli Appennini Meridionali che si sviluppano lungo le regioni di Campania, Basilicata, parte della Puglia, e Calabria , arrivando a toccare il massiccio dell’Aspromonte e continuando sott’acqua per poi riaffiorare dando vita a quello Siculo.

Per effetto del moto continuo che ancora oggi coinvolge la placca eurasiatica e quella africana, l’intero arco appenninico è purtroppo soggetto a frequenti fenomeni sismici, con vari terremoti che hanno colpito un po’ tutte le regioni della nostra penisola nel corso degli anni, con maggior frequenza nella parte meridionale dello stivale, che risulta essere la più debole di tutta la catena montuosa, ovvero quella che risente maggiormente dei movimenti delle placche.

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Flora e fauna degli Appennini

Siamo in piena zona dominata da macchia mediterranea, uno dei motivi d’orgoglio del nostro paese, ed è forse proprio grazie alle due catene montuose di Alpi ed Appennini che l’Italia gode di condizioni climatiche buone e certamente invidiabili, senza però dimenticare la grande importanza che ha il fatto di essere completamente circondata dal mare; oleandri, ginestre, querce, faggi, castagni, abeti, pini, larici costituiscono il grosso della vegetazione appenninica, ed anche le specie animali che vivono in quest’ecosistema sono diverse.

Orsi, cinghiali, daini, camosci volpi, lupi, ed una grandissima varietà di uccelli tra cui moltissime specie protette come gufo, aquila, falco, sono gli animali che si incontrano con maggior frequenza negli Appennini che, specie nella loro dorsale centrale offrono terreni e condizioni naturali ottimali anche per lo sviluppo della pastorizia. Sono moltissime le aree protette ed i parchi naturali creati per salvaguardare i grandi tesori che offre la catena degli Appennini, ed è anche molto in voga l’attività agrituristica, cosa che consente a migliaia di turisti di vivere le proprie vacanze a strettissimo contatto con la natura e di immergersi nella millenaria storia di alcuni tra i borghi antichi più caratteristici ed affascinanti d’Italia.

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